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Einaudi Marconi

La difficoltà incontrata qui per reclutare i ragazzi disposti all’intervista assomiglia a quella incontrata allo Scientifico. Tra i fattori probabili l’intempestività, la debolezza del lancio e la mancata creazione di contesti adatti allo scopo, l’incertezza nella raccolta del consenso da parte dei genitori. Non mancava certo l’interesse per l’argomento da parte dei ragazzi, che è stato dichiarato da un numero di essi sufficiente per organizzare un o due gruppi di discussione.

I dati sono stati affidati alla dottoressa Clarig, titolare del CIC d’Istituto. Si tratta di una serie di commenti successivi alla presentazione del Progetto, di una trascrizione di un’intervista in gruppo e di un questionario cognitivo.

Commenti liberi successivi alla presentazione del Progetto

Test Cognitivo nelle classi prime dell’Istituto Einaudi. Totale 67 questionari restituiti

Quando sei molto arrabbiato/a é giusto spintonare o colpire?

Al Liceo Scientifico i dati erano:

21% risponde GIUSTO o abbastanza giusto il 79% non è d’accordo.

All’Einaudi invece....

05% risponde GIUSTO o abbastanza giusto il 95% non è d’accordo.

Una differenza importante in attesa di qualche spiegazione; confermata dalla domanda seguente:

Quando sei arrabbiato/a è giusto insultare?

Al Buonarroti ...

Risposte 11% GIUSTO – 17% abbastanza giusto – 38% abbastanza ingiusto – 34% INGIUSTO.

All’Einaudi ....

Risposte 4% GIUSTO – 13% abbastanza giusto – 39% abbastanza ingiusto – 44% INGIUSTO.

Se vuoi che qualcuno non faccia parte del tuo gruppo è giusto ignorarlo?

Al Buonarroti ...

Risposte: 42% GIUSTO o abbastanza giusto. 58% abbastanza ingiusto o INGIUSTO.

All’Einaudi...

Risposte: 37% GIUSTO o abbastanza giusto. 63% abbastanza ingiusto o INGIUSTO.

È giusto tacere quando qualcuno viene escluso dal giro di amici?

Buonarroti ...

6% GIUSTO, 25% abbastanza giusto. 50% abbastanza ingiusto, 19% INGIUSTO.

Einaudi ...

9% GIUSTO, 8% abbastanza giusto. 48% abbastanza ingiusto, 35% INGIUSTO

La violenza diretta è un fatto normale della vita e sarà sempre così.

Risposte al Buonarroti 42% GIUSTO o abbastanza giusto – 58% INGIUSTO o abbastanza ingiusto.

Risposte all’Einaudi    43% GIUSTO o abbastanza giusto – 57% INGIUSTO o abbastanza ingiusto.

Va bene impedire a qualcuno di sedersi al tuo tavolo di amici?

All’Einaudi...

Giusto 06% - giusto 08% - ingiusto 34% . INGIUSTO 52% 

Mentre al Buonarroti …

Giusto 11% - giusto 19% - ingiusto 40% . INGIUSTO 30%

Stando a questi dati il clima cognitivo dello Scientifico suona essere potenzialmente più spietato. Stiamo parlando di classi prime e stiamo misurando un variabile che precorre i comportamenti reali.

Dobbiamo pensare che si annunciano tempi duri per i prossimi anni del Liceo, se non si interviene?

Intervista in gruppo: sei ragazzi maschi, provenienti da classi prime diverse.

All’incontro successivo non si sono ripresentati. Intervistatori: Clarig e Bertini

Di fronte al tema della violenza i ragazzi hanno subito voluto precisare che il problema riguarda l’intera società e non solo la scuola, lo dimostrerebbe anche l’atteggiamento di violenza psicologica di al cuni docenti nei confronti degli allievi. Nel definire la violenza rispetto alla provocazione tipica degli scherzi e dei giochi i ragazzi sottolineano l’intenzionalità di ferire della violenza, il linguaggio non verbale inequivocabile, e la demoralizzazione di chi la subisce. Interessante anche la definizione di - sfigato – che è ua condizione relativa a che cosa fa la maggioranza dei coetanei.

Emerge, come nelle interviste alle Scuole Medie, il tema dell’emarginato che “se le va a cercare”. In questo caso l’emarginato si distingueva anche per un comportamento violento. Nasce pertanto l’argomento dell’aggressore che è stato prima vittimizzato o dell’aggressore che è tale in certi contesti mentre può essere vittima in un gruppo diverso. <<si può essere leader o nullità a secondo del contesto e del gruppo>>.

Tuttavia il circolo della violenza non si innesca necessariamente a scuola. Può essere che l’aggressore possa essere stato vittimizzato a casa, dai suoi genitori.

Alla domanda se faccia più male la violenza fisica rispetto quella psicologica c’è unanimità sul potenziale distruttivo della violenza morale. A dimostrazione si cita l’episodio di un ragazzo delle scuole medie, vessato tutto l’anno, che alla fine scaturì in una crisi di violenza cieca contro tutto e tutti ed anche contro se stesso.

Questo episodio innesca il tema dell’autolesionismo come forma di gestione della rabbia e dell’aggressività. Un ragazzo racconta la propria storia di autoaggressione tramite bruciatura.

Si passa quindi al tema del - che fare? -

Le opzioni emerse sono: ignorare, scappare (cambiare gruppo o scuola), cercare aiuto e controattaccare. La denuncia non viene presa in considerazione perché rischia di peggiorare le cose. I ragazzi riconoscono però che la vendetta innesca circoli viziosi che può portare alla – guerra tra bande – (dove i ragazzi di origine meridionale tendono ad avere maggior successo per una peculiare cultura d’origine).

La possibilità di cambiare la cultura esistente per la gestione della violenza viene vista con scetticismo. Sia perché in certi casi di vittima predestinata “è questione di carattere”, difficile o impossibile da cambiare, sia perché i meridionali hanno delle regole di autoregolamentazione diverse. Oltrettutto tale cultura, calata nel contesto più permissivo del nostro territorio genera un comportamento naturalmente aggressivo.

Parlando del mondo femminile si riconosce alle ragazze una maggior propensione per la violenza indiretta ed una particolare “abilità” nel perpetrarla. La maggior parte delle ragazze usano strategie di attacco indiretto particolarmente temute dai ragazzi.

Ultimo argomento quello della popolarità – visibilità – essere ricercato/a.

A dire dei ragazzi il tema della visibilità – popolarità è più importante per i ragazzi che per le ragazze. Queste sono più impegnate in rapporti TVB (ti voglio bene) è quindi meno interessate alla visibilità rispetto ai ragazzi che invece sono meno inclini a sviluppare amicizie intense tra ragazzi. Tuttavia l’amicizia tra ragazzi è qualcosa di più raro ma stabile e sicuro che l’amicizia tra ragazze che sarebbe invece più volubile e si trasformerebbe più facilmente in tradimento e violenza indiretta.

L’incontro si conclude con l’invito a continuare al successivo appuntamento con la presenza di ragazze ma l’incontro, in prossimità della conclusione dell’anno scolastico, non avrà luogo.

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